Tra le altre meraviglie ben descritte in altre pagine del nostro portale, la Puglia è famosissima anche per il celeberrimo carnevale di Putignano, uno tra i più antichi d’Italia.
I Carri allegorici, realizzati in cartapesta, attirano visitatori da ogni parte del Sud Italia, ed i festeggiamenti rapiscono tutti, grandi e piccini.
Questa festa dall’antichissima origine contadina, definibile come “carnevale di Puglia”, è oggi una vera e propria risorsa economico-culturale per la nostra regione, che si è dimostrata maestra nel valorizzare aspetti folkloristici altrimenti destinati ad estinguersi nel corso degli anni.
Sacro e profano, ancora una volta, sembrano mescolarsi per dar vita a qualcosa di magnifico, in grado di superare i secoli e le restrizioni ideologiche, e donare ai partecipanti quel briciolo di allegria che troppo spesso la vita tenta di negarci.

Nel 2020, causa pandemia di Covid-19, questa festa non si è potuta tenere, e probabilmente nemmeno nel 2021 i carri potranno tornare a riunire attorno a loro la folla festante e spensierata, ma tutti noi ci auguriamo che presto tutto possa tornare all’unica forma di “normalità” accettabile: quella nella quale gli uomini sono liberi di muoversi, di agire, di vivere.

Cosa è il carnevale?

Il nome “Carnevale”, dal latino “Carnem Laxare”, è probabilmente collegato all’ordine ecclesiastico di astenersi dal consumare carne per tutto il periodo di Quaresima (la festa infatti ha inizio il 17 Gennaio è termina il Martedì Grasso, giorno che precede il Mercoledì delle ceneri, ossia primo giorno di Quaresima).
Si hanno chiari riferimenti di questa festa già in periodo medioevale, i documenti citano atteggiamenti disinvolti, danze scatenate, abbuffate e vere e proprie orgie che coinvolgevano qualsiasi ceto sociale.

Probabilmente prima dell’inizio del divieto religioso, il popolo cercava di dar sfogo ad ogni voglia e soddisfare ogni capriccio, così si tentava di affrontare la Quaresima nel migliore dei modi.
Le maschere servivano per nascondere la propria identità in modo tale da poter prender parte ad atteggiamenti che spesso cadevano negli eccessi, senza pregiudicare lo status sociale dell’autore dello stesso.

Questa festa sembrerebbe avere molto in comune con i festeggiamenti che nell’antica Grecia venivano istituiti in onore del Dio Dionisio, e con i festeggiamenti romani in onore del Dio Saturno, ergo anche il Carnevale conserva chiari ricordi del paganesimo precristiano.
Soprattutto nell’antico impero Romano, i Saturnali (così chiamati i festeggiamenti in onore del Dio Saturno) erano molto sentiti e radicati nel popolo.
Feste orgiastiche in cui i ruoli erano sovvertiti ed i servi spesso riuscivano a farsi ubbidire dai padroni.
Persino l’imperatore, mascherato anch’egli a dovere e con umili abiti, si univa alle orgie ed ai festeggiamenti, mischiandosi per un giorno con il popolo.
Con l’avvento del Cristianesimo tutto mutò velocemente: Papa Gelasio (492-496) ottenne dal Senato di Roma l’abolizione delle feste pagane, tra le quali anche quella sopracitata.
Il popolo però non riuscì mai a staccarsi completamente da quella ricorrenza e, se pur con atteggiamenti più composti, la tradizione si è tramandata nel corso dei secoli, probabilmente trasformandosi nell’odierno Carnevale.

Mario Contino

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