Ogni madre idealizza il proprio figlio e, pur quando questo cresce e raggiunge l’età adolescenziale, ella continua a guardarlo con gli occhi della madre premurosa, che continuano a vedere il bambino e non il giovane adulto.
La testimonianza che proponiamo in seguito, dovrebbe far riflettere su quanto spesso serva un aiuto esterno per scoprire aspetti sconosciuti dei propri figli, forse ignorati per timore di ammettere ciò che in fondo al cuore già si conosce.

L’indagine per il controllo giovani ha salvato mio figlio

Sono una donna di 42 anni, una madre di un ragazzo di 17 anni che, grazie all’intervento dell’investigatore privato, oggi non si trova in prigione.
Ho sempre lavorato, sia io che mio marito, per poter dare a nostro figlio un futuro migliore, una condizione di vita più agiata rispetto a quella da noi stessi vissuta durante la nostra adolescenza.
forse lo abbiamo viziato un po’ troppo, essendo figlio unico non gli abbiamo mai fatto mancare nessun’attenzione, provvedendo tempestivamente ad ogni sua necessita, e probabilmente anche a troppi suoi capricci.
Una sera una donna bussò alla porta di casa, furibonda, affermava che nostro figlio avesse tagliato i capelli di sua figlia con un paio di forbici, e che l’avesse schernita durante il tragitto sull’autobus.
Io e mio marito restammo esterrefatti ed increduli, ci scusammo con la signora e ci offrimmo di pagare immediatamente eventuali danni, poi rientrammo ed attendemmo l’arrivo del ragazzo, sperando che potesse giustificare in maniera esaustiva quel gesto, e magari discolparsi.
Marco (nome di fantasia) rientro e salutò come se nulla fosse, e quando lo interrogammo sull’accaduto finse di non saperne nulla, non appariva per niente turbato, e proprio questa sua tranquillità ci terrorizzò.
Ci rivolgemmo ad un’agenzia investigativa, su consiglio di alcuni nostri amici, e richiedemmo un’indagine per controllo giovani.
Gli investigatori privati ci rassicurarono circa il loro operato, e sulla discrezione che avrebbero sempre mantenuto, vista anche la delicatezza del caso.
Ciò che ne consegui fu per noi sconvolgente, il nostro bambino frequentava una baby gang, gli atti di bullismo erano all’ordine del giorno, molti di loro spacciavano, più volte si erano macchiati di reati di danneggiamento di beni pubblici e privati.
Prove alla mano, mettemmo la realtà in faccia a Marco, con l’aiuto di una psicologa suggeritaci gentilmente dalla stessa agenzia investigativa.
Oggi Marco ha un ottimo rendimento scolastico, ed ha amici tranquilli e studiosi.
Senza l’intervento dei detective privati, forse non avremmo mai scoperto quell’oscura doppia vita di nostro figlio, e forse oggi lui sarebbe in prigione”.

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