Pizzica pizzica, la danza sfrenata del Salento

La pizzica pizzica (detta anche pizzica salentina o Pizzica taranta) è una danza popolare tipica del Salento, presente nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Rientra tra le danze popolari denominate “tarantelle”, danze e suoni tipici dell’Italia meridionale.
La prima fonte scritta, che oggi si conosca, risale al 20 aprile 1797 e si riferisce alla serata da ballo che la nobiltà tarantina offrì al re Ferdinando IV di Borbone in occasione della sua visita diplomatica nella città. Il testo parla di “pizzica pizzica” come di una “nobilitata tarantella”.

La pizzica come rimedio popolare al veleno della Tarantola

Nel Salento è, ed era, diffusissimo un particolare ragno, conosciuto con il nome dialettale di “taranta”.
Sebbene il veleno di questo aracnide non sia generalmente mortale, è comunque in grado di causare un fortissimo dolore e, in rari casi, anche gravi o gravissime complicazioni cliniche. Si tratta del Lycosa tarantula appartenente alla famiglia Lycosidae. Nella tradizione popolare della Puglia viene chiamato appunto “Taranta” ed il nome deriverebbe da Taranto o dal vicino fiume Tara.
La credenza popolare voleva che il morso di questo ragno provocasse una particolare malattia, detta tarantismo, caratterizzata da una condizione di malessere generale e una sintomatologia psichiatrica simile all’epilessia. Guarire era possibile solo attraverso il sudore, che avrebbe espulso le tossine del veleno, e per facilitare il processo si usavano suoni e ritmi frenetici, sui quali le vittime danzavano e saltavano in preda a particolari stati di euforia ipnotica.
La pizzica suonata con finalità curative (musicoterapia se vogliamo azzardare) aveva caratteristiche proprie, era diversa da quella suonata per il ballo.
La “pizzica tarantata” – resa famosa dalle registrazioni del maestro violinista Luigi Stifani – possedeva un ritmo in genere meno accelerato rispetto a quella classica suonata per il ballo, più ipnotico.

Mario Contino


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