Madonna della Madia Monopoli
L’approdo della zattera con l’effige della Madonna col Bambino è un evento tra i più sentiti nel folklore monopolitano, un appuntamento che crea un affascinate equilibrio tra fede e leggenda. La leggenda legata alla Madonna della Madia vuole che la Vergine Santa sia apparsa nell’anno 1107 per ben tre volte in sogno al devoto Mercurio, secondo alcune versioni un sacerdote, secondo le altre un pescatore molto religioso. In quell’anno il vescovo Romualdo aveva deciso di fare demolire la vecchia Cattedrale per edificarne una più grande. Purtroppo però, i lavori dovettero interrompersi poiché mancavano le travi per costruire la volta e le risorse finanziarie per acquistarle erano terminate. Allora la Madonna apparve in sogno a Mercurio rivelandogli che le travi erano giunte dal mare e attendevano al porto. L’uomo corse ad avvisare il vescovo, il quale inizialmente non volle dar credito a ciò che appariva come la farneticazione di un folle, incalzato però decise comunque di recarsi al porto con alcuni uomini di fiducia.
Ciò che vide non aveva nessuna logica, non poteva che trattarsi di un miracolo: nel mare era presente una grande zattera (madia) ‒ sulla quale era presente un’icona raffigurante una Madonna con Bambino formata da enormi e pesanti travi, quelle che servivano per completare la Cattedrale. La Madonna venne subito venerata, portata dai fedeli in processione e posta nella nuova Chiesa che il vescovo volle dedicare a Mercurio e alla Madonna della Madia.
Per i monopolitani i festeggiamenti per la Madonna della Madia rappresentano un momento di profonda fede e devozione, la ricorrenza viene festeggiata il 14 agosto e il 16 dicembre, data quest’ultima dell’approdo dell’icona bizantina.
La sera del 13 agosto, una copia dell’icona della Madonna viene portata in processione fino a Piazza Plebiscito e il giorno successivo viene posta sulla famosa zattera e fatta approdare in tarda serata presso Cala Batteria, rievocando il famoso miracolo.
I festeggiamenti sono resi ancora più suggestivi dai giochi di luci e fuochi pirotecnici.
Mario Contino

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